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ARIA
NUOVA IN PRETURA
Il
momento in cui tanti magistrati, capendo ben poco della congerie di leggi
partorite al 1990 in poi e poco motivati e pigri per documentarsi e aggiornarsi,
non volendo correre rischi, emettevano giudizi tutti a favore del Ministero
delle Poste, sembra sia definitivamente passato - forse anche per un intervenuto
ricambio generazionale - superato da un atteggiamento diverso dal passato tutto
a favore delle emittenti locali.
Punto
Radio Ischitella, che era stata interdetta, la proprietaria denunciata e le
apparecchiature sequestrate perché non aveva presentato per tempo la
documentazione integrativa a quella già depositata all'atto dei Censimento del
1990, è stata assolta il 12 febbraio di quest'anno dal pretore Tamara De Amicis
del Circondario di Lucera, sezione distaccata di Rodi Garganico, che facendo
piazza pulita degli speciosi argomenti ministeriali, ha disposto il dissequestro
delle apparecchiature permettendo la riapertura delle trasmissioni.
A
questo proposito, una sentenza del Tar di Trento da riprendere in
considerazione, stabilì a suo tempo che la legge 241/90 obbliga la pubblica
amministrazione a "collaborare" con il privato cittadino.
In
pratica, nel caso di rivolgimenti societari, di domande sbagliate o
semplicemente per chiedere documenti aggiuntivi, il Ministero aveva il dovere di
avvertire per tempo i richiedenti. Tra l'altro, interpretando senza prevenzioni
il comma 5 dell'articolo 1 della legge 422, si deduce che il mancato rispetto
della data del 30 novembre 1993 potesse condurre solo ad un ritardo della
concessione non alla negazione della medesima.
La
vergogna delle leggi di parte emanate dal 1990 ad oggi ha poi indignato non
pochi consigli comunali.
Quello
di Francavilla Fontana (Brindisi), rileva che il caso delle emittenti
radiofoniche Radio Libera Francavilla e Radio Città, private della
"concessione" per "vizi formali e non sostanziali", si
"appalesa come atto sicuramente impopolare perché priva di fatto la
comunità francavillese di servizi quotidiani che per taluni versi possono
definirsi di pubblica utilità".
Anche
il Comune di San Basile (Cosenza) a proposito dell'oscuramento di Radio
Skanderbeg per i soliti motivi pretestuosi, ha deliberato di "assicurare la
massima difesa alla suddetta emittente la cui attività di promozione e
discussione della cultura, della lingua, del folclore, del rito religioso (Greco-Bizantino)
della minoranza etnico-linguistica albanese risulta legata al territorio".
Il
Comune di Castellana Sicula invece, all'unanimità, ha deliberato in un lungo
documento il "ripristino delle trasmissioni dell'emittente Radio Stereo
Oggi di Gangi" rivolgendosi direttamente al Ministero delle Comunicazioni.
Ma
non sono solo i comuni a capire l'importanza delle emittenti locali.
Radio
Onix Star di Forlezza in "sospensiva Tar", è stata gratificata di due
attestati; il primo della Prefettura di Como dove si sottolinea l'estrema utilità
dell'emittente al confine con la Svizzera definita di "rilevante funzione
sociale" per le informazioni fornite a nuclei abitati sparsi in località
isolate e di difficile accesso e a rischio di eventi meteorologici sfavorevoli
(valanghe, slavine, nevicate o altro) in grado "conseguentemente di
informare tempestivamente le popolazioni interessate a prevalente vocazione
frontaliera, evitando disagi aggiuntivi ai lavoratori che possono essere messi
in condizione di praticare itinerari alternativi". il secondo viene dalla
Comunità montana "Alpi Lepontine" che rivolgendosi al titolare
Alessandro Rampani non si è mostrata da meno affermando che l'emittente
effettua un servizio di informazione territoriale e di collegamento informativo
raggiungendo tutti i centri abitati della zona, e che tramite l'emittente si è
potuto nel corso degli anni informare la popolazione del territorio anche delle
manifestazioni di carattere culturale e turistico svolto da associazioni e
organizzazioni. E' il momento di fare di più; i consigli comunali nella persona dei sindaci, sentiti i presidenti di regioni e provincie devono costituirsi in giudizio presso la magistratura ordinaria per recuperare il bene che è stato tolto alla loro comunità: non saranno certo le spese esigue dovute ad un ricorso al pretore a mettere in difficoltà le casse degli enti locali.
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