UN
BOTTINO MILIARDARIO DISTRIBUITO AGLI AMICI
L'alegalitą,
ovvero l'indifferenza per la mancanza di leggi nel settore radiotelevisivo degne
di questo nome, sostituite da una regolamentazione abusiva di dubbia
costituzionalitą, continua a permettere l'esercizio di metodi violenti che
colpiscono l'esercizio del libero comunicare, complice tutta l'informazione
italiana che ha steso un velo di silenzio impenetrabile su argomenti che ritiene
scomodi.
Abbiamo
appena finito di denunciare il criterio con cui saranno erogati a poche
fortunate televisioni - le radio sono state completamente escluse - 81 miliardi
di lire strappati a soggetti certamente pił bisognosi di Telenorba e del numero
ristrettissimo di emittenti che si divideranno la somma, che gią ci dobbiamo
occupare di un altro caso di gravitą non certo inferiore.
Durante
la discussione alla Camera in questo mese di dicembre della legge finanziaria,
č stato ripresentato un emendamento gią respinto in Senato un mese fa, che
traendo risorse da una maggiore perequazione dei cąnoni previsti per le
emittenti nazionali (41 miliardi all'anno), intende premiare ulteriormente
quelle imprese che fanno pił pubblicitą e meno informazione, applicando la
medesima normativa del "Bando di concorso" gią concepito per elargire
gli 81 miliardi basato sull'entitą del fatturato e quindi sulla esclusione di
fatto delle emittenti minori.
Il
Conna ha preso immediata posizione rivolgendosi ai capigruppo della Commissione
bilancio e al relatore del disegno di legge finanziaria e di bilancio Roberto Di
Rosa con un documento, chiedendo loro di respingere l'azione delle lobby legate
a poche grandi imprese che imperversano fin dai tempi di Giacalone-Mammģ.
Ogni
operatore televisivo e radiofonico ora ha tutti gli elementi per giudicare e
rendersi conto di quanto sia stato strumentalizzato da associazioni parassitarie
che lo hanno usato come pura massa di manovra facendogli pure pagare ingenti
quote di iscrizione che hanno arricchito i loro organizzatori.
Scorrendo
l'articolo unico del "Bando di concorso" pubblicato sulla G.U. n.271
del 18 novembre scorso, ogni titolare di emittente potrą constatare con i suoi
occhi se la sua attivitą viene presa in considerazione o meno dal "Bando
di concorso" che riproduciamo a pagina 2. Se la risposta sarą affermativa
ci consideri degli importuni, degli intrusi nella sua attivitą di fortunato re
Mida, al contrario, lotti con noi per cambiare l'ignobile serie di ingiustizie
che colpisce televisioni e radio locali dal 6 agosto del 1990.
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