UN
DISEGNO DI LEGGE USA E GETTA
DDL
1138: E LO SCHERZO CONTINUA...
Un
modesto lavoro contraddittorio presentato come un toccasana, un luogo comune che
ci perseguita da anni, il ddl 1138 non è che la prosecuzione della legge Mammì
notevolmente incattivita, "classista" più che mai.
Fateci caso, e ci rivolgiamo a voi senatori che lo state esaminando, e ve lo
ripeteremo in "diretta" quando il presidente Petruccioli ci concederà
un'audizione come altre volte è avvenuto, sembra un mostro a due teste.
Nella
seconda parte, dove si parla di imprese radiotelevisive commerciali che
effettuano televendite, "vetrine" di prodotti vari, di pubblicità, le
regole sono poche, gli impegni richiesti praticamente nulli.
Le
televisioni e radio dei piccoli centri invece che svolgono una attività
informativa e che ci sono particolarmente care (e non dovrebbero esserlo solo a
noi), quelle che non hanno un pubblico sufficiente per vendere oggetti e
pubblicità intensiva e che quindi sono obbligate ad una programmazione
necessariamente legata al territorio in cui operano, sono gravate da oneri
praticamente insostenibili.
Su tutti, l'incostituzionale imposizione di
dipendenti che magari le varie aziende emittenti hanno già, ed in numero
superiore al richiesto, ma che per principio non possono accettare per legge.
Le
"non profit" poi, scontano un capolavoro di ipocrisia; condannate a
vivere d'aria (verrebbe tolto anche quel misero cinque per cento di pubblicità
che le leggi vigenti gli concedevano di fare) avrebbero una sola soluzione per
sopravvivere: vendersi a sindacati e sindacatini o al potente del luogo che in
cambio di un pugno di dollari avrebbe tutto l'anno a disposizione un megafono
elettronico.
In
Commissione ministeriale avevamo chiesto al presidente Loiodice - presente il
rappresentante del governo - che una legge che rimediasse alle autentiche
infamie delle precedenti non poteva che essere scritta tenendo in una mano la
penna e nell'altra la Costituzione con evidenziato l'articolo 21.
La
nostra raccomandazione da un orecchio è entrata uscendo subito dopo dall'altro
senza fermarsi. Al colpo finale che gli uomini di governo si apprestano a dare
alle emittenti locali (in questa pagina segnaliamo l'operato di alcuni di essi),
non c'è che un modo per rispondere: mobilitare microfoni e telecamere -
svergognando chi lo merita - impegnando deputati e senatori eletti in zona,
sindaci e presidenti di regioni e province a intervenire in favore di mezzi di
pubblica utilità, un bene da non perdere al servizio dei cittadini.
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