NUOVE ANTENNE

Home Page

Successiva >>


IL CARRIERISMO CONDIZIONA LA SERENITA' DEI GIUDIZI

  I Tar, tarati dalla politica?  

Entriamo subito in argomento. Ci siamo rivolti al Tar del Lazio chiedendo giustizia, cioè di rinviare alla Corte costituzionale norme che lasciamo al lettore giudicare in merito alla loro legittimità. La prima impone alle imprese a conduzione familiare (ditte individuali) di trasformarsi in società di capitali o in cooperative; la seconda fa obbligo alle medesime ad assumere due dipendenti.  
Non occorre essere raffinati giuristi per essere percorsi da un moto di indignazione apprese queste due autentiche sconcezze inserite in una delle tante leggi dozzinali che dovrebbero regolare il campo radiotelevisivo, la n.66 del 20 marzo di quest'anno.  
Come è stato possibile violentare il codice civile, l'articolo 21 della Costituzione, il 41 sulla libertà di impresa? Se regole di questo genere si estendessero ad altri settori e non solo a quello radiotelevisivo, ciò determinerebbe la chiusura nel nostro paese di centinaia di migliaia di ditte condotte da un solo soggetto.
Il nostro Coordinamento nazionale Nuove Antenne (Conna) si è pertanto rivolto fiducioso al Tar del Lazio mediante due avvocati che hanno presentato il succinto ricorso pubblicato a pagina 2, corredato dall'elenco in ordine alfabetico delle centinaia e centinaia di radio che il Conna rappresenta, sparse sull'intero territorio italiano.  
Ebbene, nessuna persona che abbia sviluppato il senso della giustizia ci crederà: il Tar del Lazio non ha inteso decidere sul rinvio alla Consulta di tale normativa, rinviando ogni decisione definitiva al merito della causa, ovvero a emittenti chiuse o svendute per impossibilità di far fronte agli oneri sproporzionati alle dimensioni di piccole radio - mezzi di pubblica utilità - che dovrebbero invece essere difese e sostenute da comuni, provincie e regioni.  
Correva voce che i Tar erano tribunali facilmente influenzabili dalla politica - basta pensare che l'avvocatura dello Stato, effettuati contatti preventivi, con grande arroganza, spesso non partecipa neppure alle discussioni in aula - era però difficile dimostrarlo Oggi, di fronte a due motivi "forti" come quelli che proponiamo, comprensibili anche a chi non ha particolari cognizioni giuridiche, tanti dubbi non hanno più ragione di esistere.  
Si dirà c'è sempre il Consiglio di Stato in grado di riportare giustizia là dove manca. Magari fosse così; come abbiamo documentato nel numero di Nuove Antenne del dicembre 2000 sotto il titolo "Uno scandalo al Consiglio di Stato", in un recentissimo passato - non sappiamo se nel frattempo qualcosa è cambiato - magistrati che dovevano emettere sentenze "imparziali" sulle vertenze fra cittadini e amministrazione, erano contemporaneamente consulenti di quest'ultima. Questa fu una delle cause che determinò un conflitto fra Tar e il C.S. Poi, trovati "nuovi equilibri", ognuno ha finito per gestire il proprio potere. 


Home Page

Inizio Pagina

Successiva >>

Nuove Antenne - Periodico del CONNA