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LE GRANDI QUESTIONI: "Par condicio"  

Compito che il Conna si è assunto in tempi lontani è stato quello di difendere la libertà di televisioni e radio locali non lasciandosi incantare da nessuno, neppure da quelli che davano per indifendibili quelle televisioni che riportano un fatturato annuale al di sotto di 2/3 miliardi e se radio, 700/800 milioni.  
Anzi, fu proprio questo concetto che ci spinse a lavorare di più per convincere coloro che non raggiungono queste cifre a dissociarsi da quelle associazioni cui versano somme annuali cospicue portatrici di questa linea aberrante.  
Tuttavia, questo nostro impegno primario non ha impedito alla nostra associazione "non profit" di guardare e intervenire a livelli più alti.  
"Par condicio", diritto di cronaca in campo sportivo che deve essere assicurato e malcostume, (l'erogazione di 81 miliardi ai soliti noti, leggere a pagina 4) sono gli ultimi argomenti in ordine di tempo affrontati, ripresi dalle agenzie e trasmessi da Tg1, Tg2 e Televideo.  
Nei mesi scorsi, mentre altre associazioni chiamavano alla "lotta" le emittenti registrando un "flop" clamoroso, tanto erano imprecisi e strumentali gli obiettivi della protesta, il Conna, per l'intero mese di agosto, ha lavorato attorno ad un progetto per regolare la pubblicità politica basato su principi innovativi, diversi da quelli proposti dal Governo e dal Polo.  
I punti cardine di grande interesse per tutte le emittenti (nazionali e locali) sono due: 1) piena legittimazione di radio e televisioni considerati mezzi di pubblica utilità, 2) finanziamento alle imprese radio tv ottenuto con una percentuale delle somme erogate ai partiti, e da una parte del cànone Rai.  
Pubblichiamo di seguito gli articoli 2 e 5 maggiormente qualificanti della nostra proposta, a disposizione dei politici se vorranno realmente risolvere la situazione e non complicarla come sembra.

 


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